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“La storia per capire la complessita’ della moderna neurochirurgia’”

Meningioma della convessita’ cerebrale che comprime l’area del cervello che controlla i movimenti della parte controlaterale del corpo. Questo meninigioma necessita’ di intervento chirurgico al fine di evitare che il paziente diventi ancora piu’ debole nei movimenti e per fare in modo di mettere il paziente nelle migliori condizioni per riabilitarsi.

Felix Platter nel 1614 fece la prima descrizione di un tumore cerebrale che aveva le caratteristiche di quello che oggi chiamiamo Meningioma

Nei secoli XVIII e nel XIX i meningiomi venivano diagnosticati solo se potevano essere palpati sulla superficie del cranio. Infatti alcuni di essi provocano una aumento delle dimensioni delle ossa del cranio (iperostosi) che puo’ essere apprezzata dall’esterno.

John Cleland, professore di Anatomia a Glasgow fu il primo a suggerire che i meningiomi sono tumori intracranici che originano dall’aracnoide cerebrale (un foglietto delle meningi che proteggono il il cervello e il midollo spinale).

Nel 1938 Cushing and Eisenhardt scrissero una monografia di 35 capitoli sui meningiomi e sul loro trattamento chirurgico. Gia’ nel 1922 Cushing scrisse: “Non vi e’nulla oggi nel mondo della neurochirurgia che sia piu’ gratificante -sia per il paziente che per il neurochirurgo- di rimuovere un meningioma ed avere un paziente neurologicamente perfetto dopo dal chirurgia”

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