Chirurgia dei tumori cerebrali
Cisti colloide
Vediamo insieme che cosa è la cisti colloide, chi colpisce, con quali sintomi si presenta e la scelta del trattamento più adatto.
Cosa è la cisti colloide?
La cisti colloide è una rara formazione cistica localizzata profondamente nel cervello, in corrispondenza di una struttura anatomica chiamata terzo ventricolo.
Cos'è il terzo ventricolo?
Il terzo ventricolo è una camera all’interno del cervello ripiena di un fluido chiamato liquor.
Tale camera è connessa ad altre camere (ventricoli cerebrali laterali).
Il passaggio di liquor attraverso queste camere avviene attraverso delle strettoie che prendono il nome di Forami di Monro.
La cisti colloide si forma proprio in corrispondenza di questi forami e non permette la naturale circolazione di fluido tra le diverse camere, tale per cui la pressione del fluido all’interno di queste aumenta e si stabilisce una condizione chiamata idrocefalo.
L’idrocefalo non solo determina forti mal di testa, ma soprattutto costituisce una rischio per la vita stessa se non viene trattato tempestivamente.
Con quali sintomi si manifesta la cisti colloide?
Molti pazienti possono scoprire di averne una incidentalmente, ad esempio quando eseguono una tac per un trauma cranico.
Altri pazienti si manifestano con cefalee parossitiche, cioè con mal di testa molto severi, peggiori al mattino o che si acuiscono quando ci si sdraia sul letto.
Queste cefalee possono essere associate a nausea e vomito.
Altri sintomi sono la perdita di memoria, disturbi dell’attenzione, della personalità, disturbi psichiatrici e disturbi dell’equilibrio.
Nelle situazioni più severe il paziente può cadere a terra improvvisamente senza perdere coscienza. Questo è dovuto alla perdita improvvisa di forza agli arti inferiori (Drop Attacks).
Sono stati riportati casi di morte improvvisa, dovuto anche all’improvviso aumento di pressione all’interno dei ventricoli cerebrali.
In chi sono più frequenti le cisti colloidi?
Generalmente i pazienti sono adulti, tra i 30 e i 60 anni di età.
Più raramente le cisti colloidi possono presentarsi nei bambini, ed in questi casi hanno tendenzialmente un decorso più aggressivo.
Quanto sono grandi le cisti colloidi?
Le cisti colloidi misurano tra i 5 e i 25 mm, più raramente possono essere anche piu’ grandi.
Come si diagnosticano le cisti colloidi?
Le cisti colloidi si diagnosticano con la TAC e con la Risonanza Magnetica del cervello.
Il neurochirurgo decide inoltre se implementare le immagini con altre sequenze di risonanza specifica utili per disegnare la strategia chirurgica.
Quando vanno asportate chirurgicamente le cisti colloidi?
È stato dimostrato che le cisti colloidi uguali o superiori ad 1 cm di diametro dovrebbero essere rimosse perché a più alto potenziale di mettere a repentaglio la vita del paziente.
Nelle cisti colloidi inferiori ad 1 cm senza segni di idrocefalo (ossia che non ostruiscono ancora completamente il flusso di liquor le strettoie fra le diverse camere cerebrali) è necessario comunque eseguire una valutazione neuropsicologica approfondita per essere sicuri che non via siano già deficit (della memoria ad esempio) prima di decidere se intervenire o meno.
Se il paziente è completamente asintomatico, dopo un attento counseling, il neurochirurgo potrebbe consigliare solo un follow-up con risonanza magnetiche.
La valutazione dell’impatto psicologico che la diagnosi esercita sul paziente è anche uno dei fattori più importanti che viene discusso durante la visita.
Con quali tecniche chirurgiche si asportano le cisti colloidi?
Le cisti colloidi possono essere asportate sia con tecniche microchirurgiche che endoscopiche e con ausilio o meno di neuronavigazione.
Nei casi di idrocefalo potrebbe essere necessario inserire una derivazione ventricolo-peritoneale, cioè un tubicino con una valvola che permetta di abbassare la pressione di liquor nelle camere cerebrali.