Insieme alla mia équipe ho eseguito un intervento chirurgico di asportazione di un tumore cerebrale, un glioma, localizzato nel giro del cingolo, una regione profonda del cervello che è parte del sistema limbico, il sistema delle emozioni.
Il giro del cingolo è il nostro sistema di allarme silenzioso, quello strano non so che, quel segnale che c’è qualcosa che non va. Alcuni lo definirebbero il sesto senso.
L’intervento è particolare per due motivi: la sede profonda, che ha che richiesto per poter essere raggiunta l’esecuzione al microscopio operatorio di un delicato approccio definito interemisferico, utilizzando un piccolissimo corridoio tra i due emisferi cerebrali; l’utilizzo di uno sciroppo che ha illuminato il tumore al buio.
Si chiama 5-ALA, il farmaco che il paziente ingerisce prima dell’intervento e che illumina di un rosa shocking le cellule del tumore sotto luce ultravioletta.
Le cellule tumorali colorate sono facilmente distinguibili dal tessuto cerebrale sano, aiutando il neurochirurgo nel massimizzare l’asportazione del tumore cerebrale.
Si tratta di una procedura utilizzata da diversi anni in neurochirurgia, di cui ho potuto collezionare una grande esperienza presso il King’s College Hospital London, che già nel 2011 fu un centro pilota per lo studio della fluorescenza 5-ALA nei gliomi cerebrali.
Una tecnica che si integra bene nella strategia chirurgica dei gliomi del cervello insieme alla neurofisiologia e al mappaggio intraoperatorio, all’ecografia intraoperatoria, alla neuronavigazione, alle tecniche di microneurochirurgia e alle approfondite conoscenze di neuroanatomia.
Tutto questo per raggiungere l’obiettivo primario della chirurgia dei gliomi cerebrali: asportare il tumore cerebrale lasciando integro il paziente, le sue funzioni, la sua qualità di vita.
